di Giulio Francesco Valeriano – chimico e tecnologo farmaceutico, naturopata, farmacista
Un gesto semplice, addirittura banale, quello di bere; eppure la sua importanza è vitale. L’acqua infatti ha un ruolo di primaria importanza per l’organismo umano e la sua possibilità di vivere. Buona parte della nostra massa corporea è costituita da acqua, distribuita nei vari distretti liquidi: sangue in primis, linfa e liquidi interstiziali. La percentuale di acqua rispetto al totale della massa corporea è del 60-70% in un individuo sano di sesso maschile, un poco meno nella donna e addirittura dell’80% nel neonato, diminuendo con l’avanzare dell’età fino ad arrivare nell’anziano a circa il 60%. In alcuni tessuti, quelli che presentano attività metabolica, la presenza di acqua è maggiore rispetto ai tessuti strutturali o di deposito come le ossa e il tessuto adiposo. Tutte le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro organismo sono rese possibili dalla presenza dell’acqua, senza la quale i processi metabolici e la stessa vita non sarebbero possibili. La parte liquida del sangue è costituita principalmente di acqua, nella quale sono disciolti le sostanze nutritive destinate alle singole cellule che formano i vari tessuti e organi.
L’acqua è il mezzo di trasporto per eccellenza nel nostro organismo, permette gli scambi vitali tra l’interno e l’esterno del corpo, nello specifico tra sangue e le cellule, in modo particolare di ossigeno e anidride carbonica che in essa sono disciolti. Anche i processi di eliminazione di scorie e scarti del metabolismo avvengono sempre grazie all’acqua che viene eliminata con le feci, le urine, il sudore, il respiro. La termoregolazione e quindi il mantenimento della temperatura vitale dell’organismo è possibile grazie alla presenza dell’acqua. Persino l’ambiente intracellulare (la cellula è l’unita costitutiva di qualunque organismo vivente) è fatto principalmente di acqua, nella quale sono dispersi i vari organelli cellulari. Alla luce di tutto ciò è ben comprensibile come il mezzo idrico sia fondamentale per la nostra sopravvivenza , il nostro benessere e per una qualità della vita ottimale. Averne consapevolezza è un ottimo punto di partenza. Per garantirci il giusto apporto idrico dobbiamo sapere che è necessario introdurre almeno 2-2,5 litri di acqua quotidianamente, con le dovute differenze a seconda del sesso, dell’età e delle condizioni ambientali e stagionali. Una quota di acqua viene introdotta con gli alimenti, in particolare frutta e verdura che sono sicuramente quelli che ne contengono di più ma in parte anche con latte e carne anche se questa ultima in minime quantità; il resto va introdotto tal quale, come acqua dunque. Perciò bisognerebbe educarsi a bere perché è necessario e prima ancora di avvertire lo stimolo della sete; quest’ultimo infatti è già un campanello di allarme che ci avvisa circa una variazione in perdita del nostro bilancio idrico (ovvero la differenza tra acqua introdotta nelle varie forme e quella eliminata). La coscienza dell’ importanza vitale dell’acqua dovrebbe indurci fin da piccoli, quindi con l’educazione alimentare – compito e responsabilità degli adulti – a bere cosi come ci nutriamo. Durante i pasti la giusta quantità di acqua, due o tre bicchieri, è necessaria per una buona digestione dei cibi, per garantire alle fibre solubili contenute in frutta e verdura di disciogliersi e a quelle insolubili di aumentare la loro massa, dando la giusta consistenza alle feci che devono essere eliminate; garantendo cosi la regolarità dell’alvo (la regolare evacuazione). Tutto ciò permette il buon funzionamento dell’apparato digerente, dal cui stato di salute deriva l’integrità del resto dell’organismo. L’acqua nelle giuste quantità è responsabile anche dell’aspetto esteriore dell’organismo, il tono e l’aspetto della pelle (quindi la sua bellezza in termini estetici) dipendono dall’idratazione anche dei tessuti sottostanti. Bere consapevolmente aiuta come e più di qualsiasi trattamento cosmetico a conservare e ripristinare lo stato di salute della pelle, a mantenerla giovane e vitale e al contempo a garantire la buona funzionalità dell’intero organismo. Imparare a gestiste la propria alimentazione e la propria idratazione è il miglior modo per garantirci una buona qualità di vita, rallentare il fisiologico processo di invecchiamento e quindi prevenire le patologie alimento-correlate. Chi si giustifica dicendo che non riesce a bere perché non sente sete, può iniziare da oggi a lavorare sulle proprie abitudini come insegna lo psicologo Luca Mazzuchelli nel suo libro Fattore 1%: partendo da piccoli cambiamenti quotidiani, iniziamo a sorseggiare l’acqua più volte durante il giorno fino a quando ciò sarà diventato un comportamento automatico, una buona abitudine, quella di bere. Serviamoci dei cosiddetti segnali caldi per ricordare che dobbiamo idratarci; può essere la vista del bicchiere, meglio se della bottiglia a fare da post-it visivo, quindi mettiamoli bene in vista sulla scrivania, sul sedile dell’auto, ecc. Scegliamo le soluzioni a noi più congeniali, impariamo a bere acqua perché è importante per noi.