*di Luigi Polillo*
Ho desiderio di scrivere di uno dei maggiori, per me, artisti e intellettuali del XX secolo, ossia Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975). Fu poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano. L’arte contemporanea, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, fu caratterizzata da movimenti di rivelazione della frammentazione sociale di forme espressive che declinarono le estreme conseguenze della coesistenza tra potere e cultura, facendo esplodere una critica sull’ideologia sociale. In questo Pasolini fu un attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo Dopoguerra sino alla metà degli anni Settanta. Una presenza carismatica e discussa la sua, che si inserisce in un contesto spesso spigoloso e polemico, sotto un faro non solo di ammirazione dal nascente movimento del Sessantotto, ma anche di giudizio, soprattutto negli ambienti borghesi dell’epoca. Partecipe del clima sperimentale, ma lontano dalle tensioni avanguardistiche, Pasolini attraverso la sua scrittura vuole confrontarsi di continuo con il mondo e le sue trasformazioni, un confronto e un intervento attivo nella società che avvengono ogni volta con strumenti e forme linguistiche diverse. Una figura, dunque, che attraverso i suoi versi e le sue opere scenografiche resta indelebile nella società odierna.
Ed è con ammirazione che cito a tal proposito un autore come Rocco Taliano Grasso, scrittore e poeta, che elabora un breve e significativo saggio sulla visione pedagogica di Pier Paolo Pasolini. Grasso vive a Cariati (CS), cittadina sul mare della Calabria, ha pubblicato diverse raccolte di poesie come: “Infinite stagioni” (1985), “Orfeo del silenzio” di Luigi Polillo Rocco Taliano Grasso L’azione pedagogica e intellettuale di Pier Paolo Pasolini Rocco Taliano Grasso. I want to write about someone who in my opinion is one of the greatest artists and … Read more Pier Paolo Pasolini (1991), “Madama la Levriera” e “Sigillerei le labbra” (1996), “Amor de Lhon” (2002), “La fiac- cola di Ewald” (2014). E’ presente, inoltre, in diverse antologie, ed è autore del romanzo “Della notte e sospiri” (2000). Per il teatro ha scritto “Ultima lettera a Theo” (2000). Nel 1995 ha vinto il Premio Internazionale Eugenio Montale, ma è con la pubblicazione di: “La Visione Pedagogica di Pasolini” appunto, che attrae la mia attenzione: l’autore riattualizza il pensiero di Pasolini soprattutto sulla critica della modernità, la sua visione di una società omologata dal consumismo, continua ad essere sempre più drammaticamente attuale. Come non ricordare le sue parole sulla televisione durante un’intervista: “La televisione non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. È attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere”. Rocco Taliano Grasso attraverso l’azione pedagogica e intellettuale si fa portatore del pensiero profetico e catartico di uno dei maggiori pilastri della cultura del nostro tempo.