di Francesco Longo – sommelier
Anche se per via della sua posizione geografica il continente africano non è annoverato tra le zone adatte alla coltivazione della vite, esiste una zona che fa eccezione. È solo nella parte meridionale del Sudafrica che si trovano coltivazioni di vite, facendo di questo Paese l’unica nazione dell’Africa a poter vantare una tradizione enologica nata più di 350 anni addietro e che ne fa, oggi, il settimo produttore di vino al mondo con vini bianchi e rossi molto interessanti. Il centro nevralgico della diffusione della viticoltura fu Cape Town (Città del Capo): è proprio in questa zona che nel 1600 gli Olandesi, che controllavano il commercio con l’Europa e le Indie, avendo la necessità di fornire vino e distillati agli equipaggi fermi a Capo di Buona Speranza favorirono le prime coltivazioni di vite. Presumibilmente portarono dalla Francia barbatelle di Chenin Blanc e Moscato d’Alessandria. Fu così che nel 1685 fu fondata “Constantia” la più importante cantina della storia enologica del Sud Africa per la produzione di vini dolci; nel 1886 anche in Sud Africa fece la sua comparsa la fillossera che devastò progressivamente i vigneti del Paese e fu solo all’inizio del 1900 che i produttori locali ripresero a piantare nuovamente vigneti con uva Cinsaut per cercare di far rinascere la produzione enologica.
La stragrande maggioranza delle uve prodotte in questa parte del mondo vengono così destinate alla produzione di mosto concentrato, distillati e vini di largo consumo; recentemente invece, a partire dalla metà degli anni ‘80, un sempre crescente numero di nuovi produttori sta puntando su vini di qualità che con ottimi risultati si stanno facendo sempre più strada sui mercati internazionali. Oggi l’uva più coltivata nel Sud Africa è lo Chenin Blanc, anche chiamata Steen, con la quale si producono soprattutto vini comuni. Tra le uve a bacca bianca più diffuse troviamo le internazionali Chardonnay e Sauvignon, il Riesling e il Colombard, il Cape Riesling (Moscato d’Alessandria), dal quale si ricavano prevalentemente vini fortificati. Fra le uve a bacca rossa troviamo Cabernet Sauvignon, Cinsaut, Merlot, e Shiraz. L’autoctono Pinotage è un incrocio prodotto tra Pinot Nero e Cinsaut, col quale si producono ottimi vini di qualità medio-alta.
Nella Valle di Robertson, conosciuta come la Valle del vino e delle rose, a 140 chilometri da Città del Capo, lungo le rive del fiume Breede e ai piedi della catena montuosa del Langeberg, nasce la cantina Cape Dreams produttrice, tra gli altri, del South Africa Pinotage 2018 oggetto della mia degustazione. L’azienda fu fondata nel 1964 e si estende su una superficie di circa 600 ettari. In questa parte del continente troviamo un microclima in cui gli inverni rigidi si alternano alle soleggiate e calde estati, i venti sud-orientali permettono alle uve di maturare perfettamente senza essere attaccate da muffe o da parassiti, il terreno è principalmente ricco di calcare, di argille rosse e di sabbia e le piante sono allevate rispettando l’ambiente, la natura e l’ecosistema. Tra le varietà coltivate troviamo il Sauvignon blanc, lo Chardonnay, lo Chenin blanc, il Colombar, il Pinotage, il Syrah, il Cabernet sauvignon e il Merlot. L’attenzione dimostrata in vigna la ritroviamo in cantina dove anche le più moderne e innovative attrezzature enologiche vengono usate per raggiungere l’obbiettivo principale, valorizzare ed esaltare ciò che il clima e il territorio sono stati in grado di regalare al’uva. È proprio così che nascono bottiglie aggraziate ed equilibrate che si distinguono per eleganza e raffinatezza e che offrono un’esperienza di gusto a prezzi competitivi. Tutto ci racconta di un luogo che in quanto a vino non ha niente da invidiare ai più importanti ed affermati mercati del mondo.
Il South Africa Pinotage 2018 – Cape Dreams si presenta di un colore Rosso rubino intenso, al naso viene immediatamente fuori tutta l’intensità e l’eleganza del Pinotage con sentori di frutti rossi, ciliegie, lamponi e frutti di bosco seguiti da sentori di humus, di cacao, di vaniglia e di pepe nero; al palato risulta secco con una buona morbidezza, fresco e una buona sapidità, ben definito grazie anche a tannini morbidi e non invadenti. Ottimo il finale lungo ed intenso.
Si abbina molto bene a secondi di carne rossa al forno, arrostita o scaloppata, formaggi erborinati e cioccolata.
- Annata: 2018
- Denominazione: South Africa
- Vitigni: Pinotage
- Affinamento: 9 mesi in botte grande di rovere francese
- Gradazione alcolica: 14%
- Temperatura di servizio: 16/18 °C
- Tipologia: Rosso
- Abbinamenti: Secondi di terra