di Giuseppe Panella www.giuseppepanella.it
Dixie Chicks/Gaslighter (Columbia)
Ci sono voluti ben quattordici anni prima che Gaslighter, quinto lavoro in studio delle Dixie Chicks, vedesse la luce. Il precedente Taking The Love Away, pubblicato nel 2006, ha vinto cinque premi Grammy tra cui “Album dell’anno”, “Record dell’anno” e “Canzone dell’anno”. Gaslighter è stato co-prodotto con Jack Antonoff. Nel corso della loro carriera Martie Maguire, Emily Strayer e Natalie Maines oltre ad essere considerate delle superstar sono diventate un fenomeno culturale. Dall’uscita dell’album di debutto, Wide Open Space nel 1998, la loro musica ha suscitato emozioni tra i fan di tutto il mondo, rendendoli una delle band più grandi e influenti del nostro tempo. Il cd è stato anticipato dal singolo omonimo che ha subito avuto una enorme accoglienza raggiungendo i primi posti delle varie classifiche
Jerry Garcia Band /Garcia Live Volume 13: September 16th, 1989 (ATO Records)
Incredibile concerto tenuto il 16 settembre 1989 dalla Jerry Garcia Band al Poplar Creek Music Theatre di Chicago. Accanto alla band dell’epoca (composta da John Kahn, David Kemper, Melvin Seals, Gloria Jones e Jaclyn La Branch) da segnalare la presenza di Clarence Clemons E Street Band di Bruce Springsteen al sax. Nell’ultima serata del loro tour più lungo e probabilmente più bello, la band ha suonato i brani preferiti del loro repertorio come la composizione di Jerry Garcia e Robert Hunter Cats Under the Stars – e altre perle come Let’s Spend the Night Together e Someday Baby.
Joe Satriani/Shapeshifting (Legacy Recording)
La potenza ineguagliabile della chitarra di Joe Satriani torna nel nuovo avventuroso album Shapeshifting, la sua 18ma uscita in studio. Co-prodotto da Jim Scott (Foo Fighters, Tom Petty e The Heart breakers) e con la partecipazione del batterista Kenny Aronoff (John Mellencamp), del bassista Chris Chaney (Jane’s Addiction) e del tastierista Eric Caudieux, Shapeshifting esalta le qualità tecniche di Satch con un’altra eccitante raccolta di canzoni originali. Il singolo principale Nineteen Eighty richiama lo spirito della prima band di Joe, The Squares, mentre momenti salienti come All My Friends Are Here e Big Distortion dimostrano quanto sia capace di esaltare il suono della sua chitarra.
Crystal Shawanda/Church House Blues (True North Records)
A distanza di due anni da Voodoo Woman la cantante indigena Crystal Shawanda pubblica il suo nuovo album Church House Blues. Non è esagerato affermare che la sua musica trasmette lo spirito e la forza delle grandi interpreti del blues come Etta James e Koko Taylor. Ne sono testimonianza i 10 brani di questo suo lavoro in cui mette in evidenza le sue potenti capacità vocali e di songwriting. La sua voce graffiata riporta immediatamente a Janis Joplin. Church House Blues è stato prodotto da suo marito Dewayn e Strobel, che ha partecipato alle registrazioni suonando la chitarra. Con lui un cast di musicisti all-star come Dave Roe al basso (Johnny Cash, Yola), McCrary Sisters alla voce, Dana Robbins al sax (Delbert McClinton) e Peter Keys dei Lynyrd Skynyrd alle tastiere.
The Strokes/The New Abnormal (Cult/RCA)
Enorme attesa per il nuovo album della band di Julian Casablancas. Dopo il deludente Comedown Machine del 2013, gli Strokes ritornano con The New Abnormal rinnovandosi e strizzando un occhio alle loro radici musicali e ai loro miti e ad alcuni loro colleghi contemporanei, rimanendo sempre loro stessi. Ogni brano risulta godibile, compatto e senza cali di intensità o di ritmo, nonostante risulti essere uno dei più eterogenei della loro carriera. The New Abnormal risulta essere la fusione del rock anni ’70 e il pop degli anni ’80, senza perdere di vista il garage newyorkese del nuovo millennio. Tra le citazioni dei Cure e di Lou Reed, Casablancas e la sua band guardano anche ai contemporanei Tame Impala e ArcticMonkeys.
Lucinda Williams/Good Souls Better Angels (Highway 20 Records)
Lucinda Williams affronta in modo spudorato alcune delle questioni umane, sociali e politiche dei nostri giorni con il suo album più audace e diretto fino ad oggi, Good Souls Better Angels. Nel corso della sua celebre quarantennale carriera pionieristica, la cantante non si è mai adagiata sugli allori cercando di esprimersi sempre al meglio. Con questo lavoro dimostra di avere ancora molto da dire. Nel 2014 e nel 2015, ha pubblicato due doppi album acclamati dalla critica, rispettivamente Down Where The Spirit Meets The Bone e The Ghosts Of Highway 20. Entrambe le uscite l’hanno trovata a sperimentare arrangiamenti, voci, struttura della canzone e argomenti personali. Su Good Souls Better Angels, cambia rotta e sceglie di parlare di alcune delle ingiustizie che permeano la nostra società. Le nuove canzoni colpiscono immediatamente con commenti sinceri e onesti sugli abusi domestici, Wakin ‘Up, il costante sbarramento di notizie, Bad News Blues, gli aspetti pericolosi, rapidi per giudicare e condannare i social media, Shadows And Doubts, e la realtà ossessionante di Man Without A Soul. Lucinda Williams ha registrato Good Souls Better Angels con la sua straordinaria band composta da Butch Norton (batteria), Stuart Mathis (chitarra) e David Sutton (basso). In questo lavoro per la prima volta il marito/manager della Williams, Tom Overby, è accreditato come co-autore di molte delle nuove canzoni.