di Fabio Lagonia
Ci sono diversi spunti di riflessione che in questo mese ci spingono a considerare la bellezza dell’unità. Innanzitutto la data del 9 maggio, in cui si celebra la Festa dell’Europa nella ricorrenza della Dichiarazione di Schuman del 1950, atto ritenuto fondamentale per la costituzione di quell’unità europea per la quale tanto si è fatto, ma che non abbiamo ancora perfezionato. Tutt’altro! A maggio ricorre anche il centenario della nascita di Karol Wojtyla, divenuto uno dei pontefici più decisivi e incisivi nell’abbattimento delle barriere ideologiche che hanno reso martire il nostro continente: aveva una visione storica, spirituale e culturale così potente dell’Europa che si è battuto sin dal primo giorno del suo pontificato perché si riunificasse; risuona forte e attuale ancora oggi il suo grido d’amore lanciato a Compostela nel 1982: “Europa, ravviva le tue radici, rivivi i valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza sugli altri continenti”. Scendendo a più prosaica dimensione, maggio è anche il mese in cui è nato e si svolge il Giro d’Italia, probabilmente l’evento sportivo più unificante del Belpaese, attraversato dalle due ruote sin da quella mitica edizione del 1909, lungo città, colline, sentieri tortuosi e paesaggi unici. Unici come le Terre di Canossa, a cui abbiamo dedicato la copertina: luoghi intessuti di leggende e avvenimenti storici degni di nota, che ci parlano di un Medioevo in cui primeggiò la grancontessa Matilde, una delle più imponenti figure femminili di sempre. Unici, infine, come le “isole umane” fotografate dal giovane artista Paolo Ferraina il quale, a dispetto di un’unità sempre auspicabile, cristallizza col suo obiettivo i tanti isolamenti in cui può ritrovarsi un individuo.