Un percorso per rivivere la giovinezza del genio vinciano, nel luogo in cui ha vissuto
di Egidio Chiarella
«Raro cade chi ben cammina». Questa frase di Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico diventa il motto per i camminatori del “Leonardino”. Il mettersi in cammino come metafora della vita. Raggiungere la meta è importante, ma anche il modo in cui si percorre la strada renderà il nostro andare pieno di significato. Il “Leonardino” è un percorso culturale-naturalistico-spirituale sulle tracce del giovane Leonardo da Vinci, ideato da Alessandra Borghese con la collaborazione di Gianpaolo e Ilaria Lastrucci e Fabio Borghese, e promosso, nel 2019, da Fondazione Leonardo 500 e dalla famiglia Borghese (proprietaria della Villa Medicea di Montevettolini) come omaggio al territorio durante l’anno dedicato ai 500 anni dalla scomparsa di Leonardo. Il “Leonardino” rimarrà un percorso vivo e si consoliderà con varie iniziative mirate nei mesi e negli anni prossimi futuri.
Si potranno così ripercorrere i viottoli, le valli, i boschi e le colline tra Anchiano e Montevettolini vivendo un’esperienza unica nel suo genere tra i luoghi natali di Leonardo. L’idea di questo itinerario parte dal suo primo disegno datato 1473 con un appunto di suo pugno “Di Santa Maria della Neve addì 5 daghosto 1473”. Non è semplice decifrare e stabilire esattamente quanto rappresentato nel disegno; secondo alcuni studiosi, molto probabilmente la veduta fu creata in modo fantasioso e virtuale dal giovane genio, come un volo d’uccello sulla Valdinievole tra Anchiano e Montevettolini. Ogni 5 agosto si teneva infatti a Montevettolini una festa religiosa e popolare presso l’oratorio della Madonna della Neve. All’epoca di Leonardo c’era soltanto un tabernacolo con l’affresco della Madonna con il bambino e i santi. Nel Seicento fu costruita la chiesetta ancora oggi esistente e visitabile. Il primo disegno del giovane Leonardo è quindi una testimonianza del suo passaggio nei luoghi scelti dal “Leonardino”. Come Leonardo percorreva quei luoghi e in essi si calava per ideare le proprie opere, così il visitatore, percorrendo il “Leonardino”, contempla le stesse campagne dipinte di mulini e vigneti, fra Anchiano e Monsummano, immergendosi nella natura e respirandone la suggestione artistica.
Il progetto, che unisce amore per la natura e interesse per la storia e la cultura, si articola in due cammini, uno alto sul crinale del Montalbano e uno basso lungo la valle e il Padule di Fucecchio. Alessandra Borghese, scrittrice e giornalista, così descrive l’iniziativa: «Ogni volta che torno a Montevettolini e guardo dall’alto la Valdinievole, le torri dei paesi in lontananza, il Montalbano e il Padule penso alla bellezza di questi luoghi ricchi di storia e ancora in gran parte con una natura incontaminata e simile ai secoli scorsi con boschi, oliveti e mulini. Il “Leonardino”, finite le celebrazioni del cinquecentenario leonardesco, contribuisce dunque a non far spegnere i riflettori su questo territorio e anzi ripartire proprio da questa importante ricorrenza per mettersi in cammino da Anchiano a Montevettolini, immaginando di ripercorrere i passi del giovane Leonardo.
Molto probabilmente il primo disegno di Leonardo è una testimonianza del suo passaggio in questi luoghi. Sempre con l’intento di un omaggio al giovane Leonardo abbiamo chiamato il sentiero nel modo intimo e famigliare con cui si chiama un bambino. Alcuni potrebbero pensare ad un azzardo, ma come scriveva Antoine de Saint-Exupéry nel suo Piccolo Principe «tutti sono stati bambini ma pochi di essi se ne ricordano».
Il percorso desidera quindi proporre un’esperienza viva ed unica per avvicinarsi al giovane genio, al suo amore per la natura. Percorrendolo si potranno ricercare gli scorci, le vedute, i colori del cielo, i profumi dei boschi, i profili delle montagne che hanno riempito gli occhi e formato il bambino e il giovane da Vinci. E chissà, mettendosi in cammino con lentezza al ritmo dei propri passi, si potrà aprire un dialogo diretto con la natura, scoprire una parte nascosta di se stessi e ritrovare una conoscenza culturale e ambientale di tanti luoghi diversi.
Il vescovo di Pescia, Roberto Filippini, offre al riguardo questa bella riflessione: «Dall’epopea di Gilgamesh, all’omerica Odissea, al libro biblico dell’Esodo, fino a Pinocchio e all’indimenticabile Ombre rosse di J.Ford. Lungo il viaggio si è messi alla prova dalle fatiche e dagli ostacoli, ci si incontra con altri che condividono o contrastano il nostro andare, gli occhi si aprono su improvvise scoperte e panorami mai scorti; bisogna scegliere di fronte a diverse possibilità e discernere il percorso giusto per giungere alla meta. Lungo la via conosciamo gli altri e noi stessi, il loro e il nostro mistero si svela gradualmente, costruiamo alleanze e amicizie. Qualche volta nasce un amore, e sempre comunque cresciamo, maturiamo, diventiamo quello che siamo. Questa è la vita: importante allora sarà camminare bene… per non cadere. Con sapienza gli scrittori ispirati usano frequentemente la parola “via“ per indicare la legge del Signore che permette appunto di camminare retti e spediti verso la meta di una vita ben riuscita mentre la via dei malvagi va in rovina (Salmo 1)».
Il progetto è stato salutato dalla direttrice del Museo Leonardiano di Vinci, Roberta Bersanti, con queste parole: «In occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, l’apertura del sentiero “Leonardino” offre un significativo itinerario culturale e naturalistico “nelle terre di Leonardo”, andando a costituire un’ulteriore proposta escursionistica che si snoda attraverso luoghi cari alla biografia e all’opera artistica e scientifica di Leonardo. Leonardo nasce a Vinci il 15 aprile 1452, figlio illegittimo del notaio ser Piero da Vinci e di una donna di nome Caterina. Il “Leonardino” si diparte proprio nei pressi della casa natale di Leonardo ad Anchiano, parte del percorso museale vinciano, dedicata ad approfondire la biografia del Vinciano con particolare attenzione al suo legame con il territorio e a esplorare la sua opera artistica insieme alla sezione di pittura attualmente ospitata nella vicina Villa del Ferrale. L’attività di Leonardo scienziato, tecnologo, ingegnere idraulico, studioso di anatomia è invece affrontata nel Museo Leonardiano di Vinci, il cui percorso comprende la Palazzina Uzielli e il Castello dei Conti Guidi. Nella terra natale Leonardo trascorre l’infanzia e la prima giovinezza a stretto contatto con la natura, percorrendo una terra ricca di stimoli che troveranno esito nei suoi studi e nelle sue riflessioni successive sugli elementi naturali, in particolare l’acqua e i fossili».
LA MAPPA
I due percorsi del giovane Leonardo si dividono nel sentiero alto sul crinale del Montalbano, di circa 17 km, e il sentiero basso lungo la valle e il Padule, di circa 19 km. Entrambi percorribili a piedi rispettivamente in 5-6 ore o in 2-3 ore di mountain bike. Sono previste anche delle possibilità di spezzare il percorso a metà a San Baronto oppure a Larciano per renderlo più facile e fruibile alle famiglie con bambini, nell’immaginare il tempo in cui il giovane ragazzo viveva ancora ad Anchianoe nella valle si potevano sentire forti e chiari i rintocchi delle campane dei paesi vicini.
Il percorso alto ha delle caratteristiche più storico-culturali con un passaggio tra le antica mura del Barco reale istituito dai Medici nel 1600 ed alcuni inaspettati scorci sulle cupole di Pistoia e Firenze. Il percorso basso è invece una vera immersione nella natura tra gli olivi, gli orti piantati nelle vigne terrazzate, i fitti boschi ed un emozionante discesa o salita (dipende da dove si parte) tra le antiche pietre di Orbignano.
È possibile suddividere i percorsi anche in tappe per ridurre la percorrenza chilometrica.